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Le ipotesi circa la sparizione del volo MS804 Egyptair diretto da Parigi al Cairo sembrano convergere tutte verso quella dell’attacco premeditato.
Da quanto riportato infatti dal Direttore dell’Aviazione civile greca il pilota del volo scomparso avrebbe avuto una comunicazione molto tranquilla e rilassata con i controllori greci, senza segnalare alcun problema. Le condizioni meteo erano inoltre più che ottime.
Tuttavia i controllori greci avrebbero provato a contattare il volo 10 miglia prima che uscisse dallo spazio aereo greco ed entrasse in quello egiziano, senza ottenerne risposta. I tentativi di contatto sarebbero quindi proseguiti fino alle 3.39 am (ora locale), fino a quando l’aereo è scomparso dai radar.
Secondo quanto tracciato dai radar ellenici l’aereo avrebbe inoltre compiuto due brusche virate nell’orario in cui sono stati persi i contatti, la prima a sinistra di 90 gradi, mentre la seconda a destra di 360 gradi, scendendo in poco tempo da 37.000 piedi d’altezza a 15.000.
Le stesse autorità sia egiziane che francesi, di solito sempre caute in casi di incidenti aerei, hanno già dichiarato che non bisogna escludere nessuna ipotesi “nemmeno quella di terrorismo“.
Una testimonianza di una nave mercantile racconta di aver visto a “fiamme in cielo” a 240 chilometri a sud dell’isola greca di Karpathos, proprio nella zona dove è sparito l’aereo.
Non vi è dunque da escludere l’ipotesi di un attacco da terra, piuttosto che un dirottamento, vista anche la manovra compiuta dall’aereo. Un’ipotesi che troverebbe conferma nell’enorme disponibilità di missili contraerei a disposizione dei gruppi jihadisti siriani, compreso l’Isis. Giusto lo scorso ottobre infatti il New York Times aveva parlato di 50 tonnellate di missili forniti dagli Stati Uniti ai ribelli anti-Assad. Un’artiglieria che potrebbe essere stata usata contro l’aviazione civile.
