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Draghi e Schauble: due falchi per un Referendum

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Mancava l’endorsement del direttorio bancario tedesco in vista del nostro Referendum, peggio tardi che mai.

 

Mario Draghi e Wolfgang Schauble hanno più di una caratteristica in comune. Lavorano entrambi nel settore economico finanziario. Tutti e due operano su un territorio battente bandiera germanica, la Banca Centrale Europea ha infatti, inspiegabilmente, sede a Francoforte. Sono entrambi tenaci sostenitori della moneta unica e hanno deciso, “casualmente”, in contemporanea di fare il proprio endorsement sul Referendum Costituzionale italiano.

Tempismo perfetto.

Mario Draghi è così intervenuto ai microfoni iberici del quotidiano “El Pays”: “Non posso commentare eventi politici che non sono accaduti.Quello che sappiamo è che abbiamo un obiettivo, che è la stabilità dei prezzi e abbiamo gli strumenti per realizzarla. Come possiamo contribuire alla fiducia e alla stabilità? Soddisfacendo il nostro mandato“. Dichiarazioni che si scontrano con il Financial Stability Review, documento stilato dalla Bce stessa, in cui si esprime una certa preoccupazione sulla sostenibilità dei debiti pubblici dei Paesi europei più esposti in presenza di incertezza politica.

Secondo l’establishment finanziario l’incertezza è sinonimo di vittoria del NO al Referendum. Come mai Draghi contraddice in pieno quanto scritto da un documento ufficiale stilato dalla Banca di cui lui è il “capoccia”? Draghi si fa poi prendere un po’ troppo dall’entusiasmo e nella stessa intervista afferma che “il PIL europeo è tornato ai suoi livelli pre-crisi“.

Quanto ottimismo, mr. Mario Draghi.

In realtà, dati economici alla mano, possiamo osservare come dei 19 paesi presenti nell’area euro, solo 11 sono tornati ai livelli pre-crisi, mentre i restanti 8, tra cui Spagna, Italia, Portogallo e Grecia, fanno ancora i conti con un PIL decisamente inferiore al 2007. L’Italia, per esempio, ancora oggi “vanta” una perdita del PIL pari al 7.3% rispetto al 2008, con 200 miliardi di reddito annuo andati in fumo, come riportato dall’Huffington Post.

Il parere, non richiesto, sul Referendum Costituzionale è arrivato anche dal Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble. Soprannominato “Wolf”, il lupo, Schauble ha la nomea del “falco”, confermata dall’atteggiamento assunto durante le trattative intraprese con il Governo greco di Tsipras.

Fin quando la Grecia non vuole un programma, non devo pensare alle opzioni“. Ecco le parole di un falco, che si dà il tono da cinico realista, mentre in Grecia il tasso di mortalità infantile aumentava del 50%.

Bel lavoro, mr. Wolfgang Schauble!

Oggi questo personaggio, il cui curriculum parla da sé, dice che se fosse italiano voterebbe SI’ al Referendum del 4 dicembre, confermando che la politica estera di sottomissione renziana alla Germania è stata molto apprezzata negli uffici governativi di Berlino.

E ora il cagnolino si può godere il suo “biscotto premio”.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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