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L’Europa morta e buonista espone coperte per Aleppo

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L’Europa si copre di ridicolo.
Di nuovo. Prosegue la triste quanto inutile moda buonista occidentale, che ormai rappresenta un mondo defunto senza più uno straccio di vitalità. Sulla scia dell’orripilante iniziativa dei “gessetti colorati” si inserisce la proposta fatta Unicef per celebrare oggi l’Aleppo Day.

Ciò che chiede l’organizzazione internazionale è una foto, un tweet, un video e una coperta esposta sul balcone per i bambini di Aleppo. Ormai la guerra in Occidente la si fa così, sui social network o al massimo sul balcone di casa propria. Unicef fa ovviamente i propri interessi di organizzazione che sopravvive anche grazie al fundraising. Ecco che infatti è stato attivato un numero “solidale” per effettuare donazioni a Unicef. Per dovere di cronaca è giusto ricordare che dei due euro che vorrete donare a Unicef (cos’ come a qualsiasi organizzazione umanitaria) solo una piccola parte potrebbe essere utilizzata per i loro progetti in Siria.

Più del 50% di quei due euro andrà a coprire i costi amministrativi dell’organizzazione. Si chiama business umanitario.

Per cinque anni si è combattuta una guerra dalla portata storica, che avrà conseguenza secolari per il Medioriente e per il Mediterraneo. In cinque anni l’Europa non ha saputo muovere un dito, se non imporre sanzioni all’ancor legittimo Governo di Assad, contribuendo così al collasso economico del Paese e alla povertà. Il Vecchio Continente è fuori dalla storia, la sta solo subendo. Dopo cinque anni di conflitto l’Europa sceglie di entrare in campo con l’Aleppo Day, coperte per i bambini di Aleppo esposte a qualche centinaio di migliaia di chilometri di distanza.

Tutto questo mentre Russia, Iran e Turchia si siedono a un tavolo per discutere e pianificare una strategia per la nascita della nuova Siria. La Russia ha appena perso un ambasciatore in un vile attentato, eppure Putin non ha usato twitter per sfogare le sue frustrazioni. Il Presidente russo sa bene che l’unico modo per porre freno al terrorismo è ridare ordine al Medioriente e per far questo si è anche messo a un tavolo per dialogare con un suo rivale storico, Erdogan. L’Europa si è autoesclusa da quel tavolo, forse perché non è stata proprio invitata o fors’anche perché guarda con disprezzo chi non garantisce le libertà occidentali in casa propria.

L’unico strumento di politica estera dell’Unione europea sono le sanzioni, che appone dove vi è la percezione di un mancato rispetto dei “diritti umani“. Diritti umani che fanno parte di un retaggio occidentale, un mondo di cui Iran e Siria, per esempio, non fanno parte. Gli stessi diritti umani vengono poi messi in secondo piano dall’Europa quando essa deve cooperare con l’Arabia Saudita. Un Paese dove gli omosessuali vengono buttati giù dai tetti e le adultere lapidate a morte. La politica europea è coperta d’ipocrisia.

Vuole essere superiore, arbitro e giudice. Vuole insegnare al mondo i propri valori, quando poi a carte scoperte questi valori non esistono.

“Più dell’orrore mi fa orrore il nulla”, scriveva Massimo Fini, e l’Europa delle coperte è il nulla e fa molto più orrore di una guerra.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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