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E’ caccia all’uomo in tutta Europa

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L’attentatore di Berlino sarebbe stato identificato da alcuni documenti ritrovati sul Tir: sarebbe un uomo di nazionalità tunisina, su di lui è stato emesso un mandato di cattura.

L’autore della strage di lunedì avrebbe un nome: si tratta del tunisino Anis Amri che, dopo essere riuscito a fuggire dal luogo dell’attentato, adesso si trova a piede libero da qualche parte in Europa. L’uomo sarebbe stato identificato grazie ad alcuni documenti d’identità ritrovati a bordo del Tir schiantatosi sul mercato di Berlino. Si tratta di un uomo alquanto pericoloso e armato. Sulla sua testa le autorità hanno amesso una taglia di 100.000 euro per chi fornisca agli inquirenti informazioni utili a rintracciarlo e a bloccarlo.

L’uomo, ma forse sarebbe meglio chiamarlo assassino, dal 2012 al 2015 è stato gentilmente ospitato nelle carceri italiane. Nel 2015 le autorità italiane hanno cercato di espellerlo dal paese ma quelle tunisine non hanno effettuato il riconoscimento nei tempi previsti dalla legge. La conseguenza di questo irresponsabile comportamento omissivo da parte del paese di provenienza è stata che Anis Amri ha potuto  recarsi indisturbato in Germania per esservi a sua volta gentilmente ospitato in un centro per richiedenti asilo ad Emmerich sul Reno.

Ad agosto lo stesso tunisino è stato identificato e fermato sulle rive del lago di Costanza al confine con la Svizzera ma dopo due giorni è stato incredibilmente rilasciato dopo essere stato indagato perchè sospettato di preparare un grave attentato contro lo stato. A questo riguardo il ministro degli Interni tedesco Thomas Maizière si è limitato a dire che le autorità tedesche hanno emesso un mandato di cattura per tutta l’area di Schengen nei confronti di quello che lo stesso ministro per ora chiama semplice sospettato senza la certezza della sua diretta colpevolezza. L’uomo  fino ad ora avrebbe incredibilmente usufruto di un numero imprecisato di nomi falsi, un’autentica primula rossa che è riuscita fino ad ora ad incunearsi tra i servizi di intelligence dei vari paesi nonostante la sua precedente carcerazione in Italia.

Nel frattempo sembrano sempre più chiare le modalità di quanto successo negli immediati istanti che hanno preceduto l’attentato. L’autista del mezzo il polacco Lukasz Urban di 37 anni ha cercato eroicamente di impedire che lo stragista portasse a compimento il suo sanguinoso attentato e nella collutazione è stato ripetutamente colpito da un’arma da taglio fino a soccombere.  

Nessuna notizia ancora invece riguardo alla sorte della nostra connazionale Fabrizia Di Lorenzo: sulla base del Dna prelevato dalla madre, che insieme al padre si è recata immediatamente a Berlino, si cercherà di vedere se tra le salme trovate ci sia anche quella della ragazza. C’è ancora una, anche se pur flebile, speranza che la ragazza, magari in stato di shock, possa essersi in qualche modo allontanana dal luogo della strage. Di sicuro sappiamo che altri tre  italiani feriti in maniera non grave sono stati già rilasciati dai vari ospedali della zona e hanno potuto fare ritorno alle loro rispettive residenze. (Fonte ANSA)

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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