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Massimo Gramellini, traboccante di sé come d’uso, si dà ad un’interpretazione delle frasi di Boldrini tutta sua. Classificando con presunto (molto presunto) distacco ed alterigia le indignate categorie dei decriptatori delle frasi di Boldrini, si onora di essere colui che pensa che “la contraddizione tra il lusso e la miseria non si sani distruggendo il Billionaire, ma mettendo i disperati in luoghi un po’ più umani delle attuali gabbie”. Una grande lezione di umanità ed un concetto profondo, come al solito, nelle due righe che sulla Busiarda (la Stampa di Torino) che vice-dirige contengono massime di vita e concetti alti e pseudoreligiosi senza approfondire né fornire risposte.
Chiunque di buon senso e di buon cuore è dispiaciuto per le condizioni disumane di certi migranti, eppure le risorse che indirizziamo per imbullonare i tavoli dei CIE (di modo che non vengano lanciati) e rendere confortevoli quei centri che gli immigrati stessi incendiano sono molto onerose, tanto che di più non possiamo permetterci. Ci viene in mente il Centro di immigrazione ed espulsione di Torino, che forse La Stampa non visita troppo spesso e dove incendi e tafferugli sono all’ordine del giorno.
L’unico tipo di critica che in due righe sarebbe stato comprensibile sarebbe stato il mettere in evidenza come sia insensato e sciocco paragonare le vacanze in Italia di turisti che apportano ricchezza e vogliono stare bene durante le ferie onorandoci di scegliere il nostro paese, con i viaggi dei migranti sui barconi. Questo non è robinhoodismo, e nemmeno comunismo: è idiozia bella e buona e Gramellini per non cadere nella solita superficialità e scontatezza dovrebbe essere (più) diretto contro la presidente della Camera, ricordiamo, non votata da nessuno: nemmeno nelle primarie, che Vendola ha deciso di risparmiarLe in virtù di chissà quali meriti.
