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Siamo tutti sottomessi all’ANPI

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Le recenti esternazioni della ministra Boschi, che ha osato fare una semplice distinzione tra partigiani veri, quelli che voteranno sì, e partigiani falsi che voteranno no alle riforme istituzionali,  ha provocato, come ci si aspettava, la reazione stizzita dei duri e puri della parte nostalgica del vecchio PCI. In primis quella dei soliti vecchi esponenti dei resti ormai vetusti dell’Associazione Nazionale dei Partigiani che ovviamente si sono sentiti attaccati sulle loro patetiche certezze e sui loro altrettanto sorpassati valori della cosiddetta Resistenza.


Resistenza
 che, sulla base del famigerato compromesso storico post bellico tra Democrazia Cristiana e Comunisti che portò alla stesura della peggiore Costituzione possibile, continua a imporre i suoi falsi miti e i suoi altrettanto falsi valori. Valori su cui continua a fondarsi, in barba ai molti Italiani che non la pensano così, la nostra assai infelice repubblica che, va ricordato, sorse sulle ceneri di una guerra civile vinta dalle forze catto-comuniste con l’avvallo degli Stati Uniti.

Da quel giorno la nostra patetica “Italietta”, frutto appunto di un terrificante “inciucio” tra Cattolici e Comunisti, ha continuato nei suoi maggiori esponenti istituzionali a “darci lezioni” di finta democrazia bacchettando con il termine “fascista” coloro che osavano dire di no a valori francamente  più accettabili sulle rive del Fiume Giallo che dalle nostre parti. Ma tanto è bastato ai cosiddetti “padri” della democrazia per ergersi a paladini di un nulla diventato purtroppo “irrinunciabile” realtà e vangelo obbligatorio.

Sulla base di queste premesse, l’Associazione Nazionale Partigiani, con l’avvallo beninteso delle Istituzioni, è diventata formidabile e potente lobby alla quale bisogna non solo rivolgersi con rispetto ma che è diventata una specie di direttorio pronto a bacchettare senza mezzi termini qualsiasi mente libera, e tale non lo è neanche la ministra Boschi, che osi solo mettere in discussione la sua surreale auto-deificazione. Consoliamoci perché di lobbies in Italia ce ne sono tante altre, tutte pronte a dettare legge sulla testa degli ignari Italiani ai quali non resta altro che abbassare la testa e la coscienza per non vedersele entrambe “lobotomizzate” e “risettate”.


A tutto questo siamo purtroppo già abituati e almeno ci resta una consolazione, quella di sederci sulla riva del fiume e vedere il “panta rei…tutto scorre” avere i suoi benefici effetti…basta solo aspettare: il tempo è una grande medicina in grado di vincere la stupidità umana più pervicace e la pazienza è l’arma dei forti che vinceranno domani.

 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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