Home / Affari di Palazzo / Politica interna / Siamo in regime di libertà condizionata di stampa

Siamo in regime di libertà condizionata di stampa

Condividi quest'articolo su -->

L‘Italia, sembra ormai evidente, è un paese dove i diritti costituzionali esistono solo e soltanto sulla carta. La libertà di esprimere le proprie opinioni e soprattutto la libertà di stampa dovrebbero essere diritti irrinunciabili, non negoziabili, non condizionabili e soprattutto non sottoponibili al giudizio insindacabile di enti non governativi e autoreferenziali quali ad esempio la Comunità Ebraica Italiana. La recente e legittimissima iniziativa editoriale del “Il Giornale” di Alessandro Sallusti volta a ricostruire storicamente il fenomeno politico e sociale del Nazional Socialismo, con l’uscita nel numero di sabato 11 giugno dell’allegato con il testo del “Mein Kampf“, ha evidentemente dato fastidio a qualcuno. Un qualcuno che non solo ha molto tempo a disposizione e ben pochi problemi reali a cui dare una risposta ma che pensa di essere un ente dotato di autorità in grado di condizionare la vita politica e sociale del nostro paese.

La Comunità Ebraica Italiana, protagonista in altre numerose e precedenti circostanze di energici tentativi di pressare e condizionare quasi con arroganza l’opinione pubblica, pensa tutt’ora, perché evidentemente qualcuno glielo permette, di poter comportarsi come un ente dotato di potestà politica e giuridica. Ovviamente la cosa non è accettabile non solo perché qui non siamo in Israele ma in Italia,  ma anche perché nessuno ma proprio nessuno si può permettere di mettersi nella stanza dei bottoni e dirigere la vita del paese come se fosse una cosa propria. Il perché la pensiamo così è molto semplice: nessuno ha dato a questi signori l’avvallo per comportarsi in questo modo: né un elettore, né tanto meno una legge dello Stato. Enzo Gattegna, Presidente della suddetta Comunità, a nostro giudizio ha quindi superato il limite perché ora si è permesso non solo di insultare dando patenti di indecenza a chi si limita a fare con professionalità il proprio lavoro, ma anche di cercare di regolare e limitare la libertà di stampa, tra l’altro in un caso come questo in cui non esiste neppure l’ombra di un insulto o di una mancanza di rispetto nei confronti di alcuno.

Interessante e particolarmente illuminante è stata l’immediata presa di posizione del Presidente del Consiglio che, dimenticandosi per un momento della cocente scoppola patita alle ultime amministrative, ha cercato di distrarsi in qualche modo confermando l’antica alleanza con  la Comunità Ebraica. Renzi, che a proposito dell’iniziativa del giornale di Sallusti, ha parlato di “squallore” si dimentica evidentemente che non solo il governo dovrebbe essere alleato di tutto il popolo italiano e non di singole pur legittime associazioni ma che, se squallore esiste, si può piuttosto riferire al fatto che il signore di Firenze sta governando l’Italia senza aver mai ricevuto alcuna sorta di  mandato dallo stesso Popolo Italiano. L’Italia, lo sapevamo già, è il paese dove, di riffa o di raffa, proprio i cittadini italiani sono sottoposti all’autorità incondizionata di vari potentati politici ed economici, tra cui banchieri, assicuratori, logge massoniche e quant’altro serve ad arricchire i soliti pochi ai danni degli altrettanto soliti molti.

Proprio come queste lobbies, la Comunità Ebraica, beninteso con tutto il rispetto e la simpatia verso chi appartiene a questa fede, sembra essere molto ben organizzata, sempre pronta a cogliere la minima presunta imperfezione, la minima presunta offesa da cui discende la pretesa di emanare ultimatum e pretenziosi dictat nei confronti di chi evidentemente non gli garba e magari gli sta anche antipatico. Che il buon Sallusti, e con lui il suo giornale, non possa essere loro particolarmente gradito, è lecito e rientra proprio nella libertà di opinione di cui stiamo parlando ma che, sulla base di ciò, si cerchi di infangare la testata definendo “indecente” quello che fa non è accettabile a meno di non rientrare in una dittatura strisciante e ugualmente pericolosa come quella passata che si continua giustamente a combattere attraverso la giusta conoscenza storica.  

 

Condividi quest'articolo su -->

Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …