Home / Affari di Palazzo / Politica interna / Siamo noi il terzo mondo?

Siamo noi il terzo mondo?

Condividi quest'articolo su -->

A due giorni dalla tragedia ferroviaria che ha colpito il nostro paese ci si interroga sulle responsabilità di quanto accaduto, su come possa essersi verificato, nel terzo millennio e in piena era tecnologica, l’immane disastro che ha tolto la vita a 27 persone innocenti distruggendo famiglie intere e facendo piombare una regione e una nazione intera nel dolore e nel lutto. A fronte delle indagini che il pool della Procura di Trana ha aperto e che ipotizzano il reato di disastro ferroviario  colposo e di omicidio colposo plurimo, viene spontaneo chiedersi come sia possibile che nel 2016 possano esserci ancora nel nostro paese tratti di linea ferroviaria ad un solo binario così come quello tra Corato e Andria.

Perché se è pur vero che l’errore umano e/o il guasto tecnico (quasi sempre motivato anche questo da un errore umano a monte nella manutenzione) sono di solito la causa di simili tragedie, sembra quasi surreale che in un’era tecnologica come la nostra ci possano essere simili carenze strutturali retaggio di un’epoca che si pensava morta e sepolta. Il fatto stesso che il raddoppio del binario sulla linea Bari-Barletta non fosse ancora stato completato nonostante i fondi europei a disposizione è indice di una mal gestione che affonda le sue radici in lentezze burocratiche inammissibili e tipiche di un paese del terzo mondo.

Sappiamo infatti che il progetto del raddoppio del binario previsto per il 2008 e da completarsi entro il 2015 a tutt’oggi non era stato ancora terminato. Una data, quella del 2015 comunque già ampiamente tardiva e che rivela come il nostro paese, in alcune sacche di inefficienza tutt’ora esistenti, sia decenni indietro rispetto agli standard e ai canoni europei. Linee con un solo binario: sembra di essere ripiombati ai primi del secolo scorso quando c’erano ancora le tradotte. Se è pur vero che la Procura avrebbe già incominciato ad individuare un primo elenco di indagati perché comunque nel sistema di comunicazione tra stazioni ferroviarie basato sul consenso telefonico qualcosa evidentemente non ha funzionato, è altrettanto vero che questo non sarebbe successo se in quella linea ci fossero stati due binari.

Il fatto stesso di accettare una tale situazione quanto meno anomala, quale è quella di un collegamento ferroviario ad un solo binario, comporta già di per sè un aumento del rischio di incidenti perché la sicurezza dei passeggeri finisce per basarsi soltanto su sistemi di sicurezza sottoposti ad usura e quindi col tempo ad avaria per non parlare dell’errore umano sempre in agguato e che in simili condizioni già problematiche ha maggiori possibilità di capitare. Ecco quindi che giustamente la Procura di Trana si sta anche orientando a sondare precise responsabilità anche a livello dei rallentamenti nella progettazione e messa in opera del raddoppio dei binari (Fonte Ansa).

Certo ci viene male a pensare che in Italia ci siano ancora precise sacche di inefficienza e di lentezza burocratica che possono comportare, come in questo caso, anche vittime innocenti, colpevoli solo di vivere in uno stato incapace di tutelare fino in fondo la loro stessa vita. E’ inutile che ci vantiamo di linee altamente tecnologizzate, ad alta velocità e quant’altro ci viene sbandierato orgogliosamente da chi ci governa come se fossimo una nazione all’avanguardia se poi si muore ancora magari per un errore nell’invio di un fonogramma tra una stazione e l’altra. Cose di questo genere capitano solo nei paesi del terzo mondo: siamo forse anche noi tra quelli?

Condividi quest'articolo su -->

Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …