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Golpe Mattarella: Gentiloni nuovo Presidente del Consiglio

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Ecce homo. Paolo Gentiloni è il nuovo Presidente del Consiglio italiano.

Quarto Primo Ministro nominato dal Presidente della Repubblica senza che la sua coalizione sia passata al vaglio delle elezioni. Perchè le elezioni del nostro sistema “democratico” non prevedono che i cittadini eleggano direttamente il premier, tuttavia quest’ultimo è solito mettere faccia e nome all’interno del suo partito o coalizione durante la campagne elettorale. Questo non è avvenuto per Monti, Letta, Renzi e Gentiloni.

Sergio Mattarella, uno “scialbo e ameboide democristiano che in cinquant’anni di carriera politica non aveva mai dato alcun segno di vita” come ha scritto Massimo Fini, non ha scelto a caso Paolo Gentiloni. Il Presidente della Repubblica ha voluto dare un segnale forte all’Unione europea e al mondo intero. Un segnale di certificata sottomissione. Paolo Gentiloni, durante il suo breve incarico da Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione, ha dato sfoggio di eurismo, ueismo, atlantismo, “israelismo”e “americanismo”.

Dopo la vittoria di Brexit, Trump e la vittorio del NO al Referendum italiano, il mondo, finanziario in particolare, aveva bisogno di capire da che parte si sarebbe schierata l’Italia. Mattarella ha scelto per tutti i sessanta milioni di italiani, quelli che per colpa del Fiscal Compact imposto dall’Ue soffrono una disoccupazione al 12% da cinque anni ormai.

I cittadini italiani conoscono Paolo Gentiloni solo per le innumerevoli genuflessioni fatte alla presidenza Obama in questi due anni. Inginocchiamenti che si sono poi allargati verso Tel Aviv, quando il nostro nuovo Primo Ministro si dissociò dall’astensione italiana sulla Risoluzione UNESCO che ha condannato le reiterate violazioni israeliane del diritto internazionale. “Scelta incomprensibile“, fu la dichiarazione poverissima di contenuti fatta da Gentiloni sulla risoluzione UNESCO, nel merito specifico delle violazioni israeliane l’ex Ministro degli Affari Esteri ha preferito sorvolare. Sarebbe invece meglio sorvolare sulla sua carriera politica.

Gentiloni ha infatti un passato nella sinistra extra parlamentare, proprio quella anti atlantista, no global e anti imperialista. Poi come Paolo Brosio ebbe l’illuminazione di Medjugorje, così Gentiloni fu abbagliato dalle poltrone e dai viaggi in prima classe su aerei di Stato. Da rosso è diventato verde, Legambiente, per poi sbocciare come margherita al fianco di Rutelli. Da lì si è spianata la carriera all’interno del centro-sinistra, finché, consapevole del progressivo decadimento degli ex PCI, ha scelto il renzismo.

Una decisione che si è rivelata ottima per la conservazione della poltrona. D’altronde Gentiloni e le elezioni non vanno molto d’accordo, visto che l’unica votazione cui è stato sottoposto lo ha visto raggiungere a stento una medaglia di bronzo. Candidato sindaco di Roma nel 2012 prese infatti il 15% preceduto da David Sassoli (chi?) e Ignazio Marino.

Nel suo discorso di insediamento il nuovo Primo Ministro non ha fatto riferimento alcuno al fatto che questo incarico gli è stato concesso dall’alto e non dal basso, al fatto che i cittadini hanno appena detto NO al Governo Renzi e un rappresentante di questo è stato scelto come nuovo Primo Ministro. Chi tra i cittadini si aspettava legittimamente delle spiegazioni non le ha sentite. Gentiloni è lì per tranquillizzare la Commissione europea, il Fondo Monetario Internazionale e i principali colossi finaziari mondiali. Non per tranquillizzare i cittadini.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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