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Lazio ci risiamo: Lotito magister telenovellarum

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Nulla di nuovo sotto il sole già cocente di Formello. La storia sembra ripetersi secondo un copione già studiato più di dieci anni fa e che ha ormai stufato i tifosi incarogniti da una gestione a dir poco amatoriale. Due giorni fa sembrava che la benedetta firma del contratto da parte di Prandelli, fosse per volontà di Dio e della nazione, cosa ormai fatta. E invece, secondo lo stile ormai altamente prevedibile del duo Lotito-Tare, il buon Prandelli, dopo essere giunto in treno a Roma con le migliori intenzioni, ha dovuto ieri riprenderlo per tornarsene lemme lemme a casa in attesa di ulteriori delucidazioni e comunicazioni da parte di chi è ormai maestro indiscusso del telenovellismo estremo.

La firma non c’è ancora e a questo punto, sembra anche surreale, non si sa più nulla di preciso. Qualcuno dice che Pioli si stia incaponendo nel rifiutare la destinazione sponda  Anderlecht prospettatagli qualche giorno fa e che quindi il buon Lotito non sarebbe disposto a pagare due stipendi, qualcuno sostiene invece che dalle parti di Formello si stia ancora discutendo sul chi e sul come, Qualcun altro invece ipotizza che sotto sotto sarebbe già stata presa la decisione di rimanere fermi allo status quo ante con la soluzione casalinga di Inzaghi ritornato nelle ultime ore in spolvero. La risposta a questo punto scontata è semplicemente: “bo…e chi lo sa?”

Una squadra che avrebbe dovuto essere rifondata dalle basi con mezza rosa splendidamente inadatta ad un campionato di serie A e con un allenatore da scegliere nel gota dei migliori per evitare altri tonfi a questo punto non più sordi ma rumorosi e devastanti: questo era il compito che si prospettava al “duo delle meraviglie” Lotito-Tare. E invece a tutt’oggi con gli Europei ormai alle porte tutto tace e nulla di concreto è stato fatto.

Se un giorno si dice  “La Lazio fa sul serio su…” oppure ” la Lazio vicina a…” Il giorno dopo si dice “Nulla da fare per…” oppure “caio, tizio o sempronio ha deciso di rimanere dove sta” oppure “su….c’è ora l’interessamento anche della Roma, del Napoli…” o infine “ci sono grandi distanze tra la richiesta e l’offerta, la Lazio sta studiando alternative”…e via dicendo. Ma ormai siamo ampiamente preparati alla solita interminabile telenovella estiva con l’altrettanto solito topolino partorito dalla fervida mente lotitiana  con  la scommessa sconosciuta proveniente dalle favelas brasiliane oppure il tale che, guarda caso, ricorda il primo Cavani ma di cui non esistono neppure i filmati disponibili se non quello in cui gioca in un campo di terra battuta contro una rappresentativa di scapoli o ammogliati del sudamerica.

Se pensiamo che dopo un’annata costellata dagli errori dilettantistici di una dirigenza del “fai da te” ci accorgiamo che metà dell’organico non sarebbe neppure adatto a giocare in un campionato di Lega Pro perché lì almeno sul pallone ci vanno duro, allora ci viene male a pensare che molto probabilmente ci attende come al solito il nulla o il quasi nulla. Eppure dalle parti di Formello le cose vanno…anzi continuano ad andare proprio così e allora prepariamoci a ripiombare a fine agosto nel solito deprimente status quo ante, ci perdoni Lotito per il latinismo a questo punto inevitabile. Il che vuol dire in termini realistici…con la solita mano davanti e l’altra di dietro come si ritrovò l’aretino Pietro che almeno poteva consolarsi perché a quel tempo l’era Lotito era ancora d là da venire. 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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