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Suicida la ragazza famosa per: “stai facendo il video, bravoh”

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Qualsiasi italico virgulto dai quattordici ai quaranta/quarantacinque anni sa a cosa ci si riferisce quando si dice “stai facendo il video, bravoh“. Si tratta di una frase proferita da una giovane e bella ragazza napoletana, durante uno dei sei video hard che girano in rete e di cui è protagonista. In questi Tiziana C. parla in modo discinto al suo partner, si suppone per eccitarlo, anche mediante la visione postuma del filmino. Il partner riprende in modalità Pov la scena. La modalità Pov (point of view) è quella dell’uomo, pavido, che riprende la donna durante l’atto sessuale, senza mai inquadrare se stesso in volto. Questa ragazza, dopo aver reiteratamente commesso il malaugurato errore di partecipare a filmini del genere, ha subìto l’aggressione via social da parte di centinaia di persone sconosciute, anche del suo stesso sesso. Inoltre nel suo paese, nel napoletano, è diventata oggetto di curiosità morbosa e ossessione globale. Ottenuto il diritto all’oblio nelle sedi opportune, citando in giudizio anche Facebook e Google, Tiziana aveva persino iniziato il non facile iter per l’ottenimento del cambio di nome. Segue pure un tentativo di trasferirsi in Toscana, nonché un primo tentativo di suicidio ed infine il triste epilogo: l’impiccagione ad un foulard in quel di Mugnano (NA). 

Scontati i numerosi commenti online del tipo “se l’è cercata”, ma evidentemente Tiziana, poco più che trentenne, è una vittima della società dell’immagine e dell’ignoranza del ghetto. Una volta commesso il tragico errore la sua vita è rovinata anche a causa di un paese (tutto) machista e ignorante. E per chi non è machista, ma se ne frega e non viene toccato da questa tragedia, ovvero il suicidio sofferto di una travagliata ragazza, cerchi di guardare un po’ oltre il suo naso per smussare gli angoli della forzata indifferenza. E se l’obiezione ulteriore è che si potrebbe capire un video, ma sei no… Il discorso non cambia: se è arrivata al gesto estremo, Tiziana del suo malaugarato agire non ne voleva né capiva le conseguenze. Nonostante la vita sia costellata dalle scelte che determinano le naturali conseguenze, ed essendo pur vero che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, sembra ovvio, ma giova ribadirlo, 
che una vita rovinata e comunque una morte(!) sono conseguenze ben oltre la responsabilità di un gesto sciocco, generato dal mostro sociale, che circonda, senza che ai più importi, talune parti del paese.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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