La valle del fiume Simeto, luogo di scontri fra lo schieramento britannico e l'italo-tedesco nel luglio 1943.
Sul quotidiano La Sicilia del 7 ottobre scorso si è potuto leggere l’articolo di Vittorio Fiorenza intitolato: “In 30 per l’omaggio agli eroi scozzesi che a Sferro sconfissero i nazifascisti”.
Richiamando pure molte precedenti “lettere” a firma di Vincenzo Mannello, gentilmente pubblicate negli anni passati dal quotidiano fondato nel 1945, ma anche da diverse testate telematiche nel rispetto del pluralismo di opinione (anche se “politicamente scorretta”), si vuole, ancora una volta, contestare “forma e sostanza” della titolazione, lasciando ai lettori un giudizio sulla giustezza delle osservazioni che seguono.
La battaglia di Sferro, combattuta tra il 20 e 21 luglio 1943 e susseguente alla più celebre Battaglia del Simeto, non avvenne tra “liberatori” scozzesi e “nazifascisti”, bensì tra truppe di invasione alleate e reparti italo-tedeschi che si opponevano ad essa.
Insomma, a norma del diritto, ma prima ancora della logica, non era uno scontro tra “liberalcapitalisti” (che fanno schifo a mezzo mondo pure oggi) e “nazi/fascisti” ma una normale (purtroppo), cruenta azione di guerra di due eserciti nemici nel quadro di una operazione (Husky) molto più ampia.
Si vuole in questa sede rammentare che l’8 settembre era ancora lontano, e forse solo dopo quella data (e la creazione della Repubblica Sociale Italiana nel centro-nord del Paese) può aver senso una caratterizzazione “ideologica” più netta, ma che vale, comunque, solo per gli italiani.
di grandissima importanza, sia storiografica, sia umana: è da tenere bene presente che migliaia di soldati italo-tedeschi caddero opponendosi alla avanzata delle truppe alleate. “Liberatrici”? Non può essere, visto che le stesse istituzioni (monarchiche prima e repubblicane dopo) concessero centinaia di medaglie d’oro, argento e bronzo ai “Caduti per la difesa della Patria”!
Correttamente cosiddetti, perché non sembra proprio che i rappresentanti della “Repubblica democratica ed antifascista” avrebbero omaggiato in tal modo biechi oppressori del territorio siciliano. Ben venga, in ogni caso, il ricordo dei caduti scozzesi e di tutti gli altri… tedeschi compresi.
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